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lastanzadigreta

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Lastanzadigreta è un collettivo che nasce da cinque musicisti torinesi che scrive canzoni e sviluppa progetti culturali. Nel 2017 il primo album del gruppo, Creature selvagge, ha vinto la Targa Tenco per la miglior Opera Prima, scelto tra centinaia di titoli da una giuria di 200 critici musicali. Macchine inutili è il loro secondo album, pubblicato in cd, vinile e digitale (La Contorsionista / Sciopero Records, distribuzione Self, con il sostegno del MiBACT e di SIAE nell’ambito del programma “Per chi Crea”). Lastanzadigreta comincia a suonare nel 2009, in occasione di un’iniziativa di solidarietà. Il primo risultato tangibile è un pugno di canzoni originali e alcuni concerti, in cui la band si fa riconoscere per l’organico anomalo, incentrato sulla marimba e su strumenti strani e poco diffusi, in molti casi acquistati per pochi euro in qualche mercatino dell’usato, o recuperati in solai e cantine. Seguono concerti in moltissimi festival e locali italiani. Nel settembre 2013 arriva la vittoria al premio nazionale Lanterne Rock. Nel 2016 il gruppo è finalista al premio l’Artista che non c’era, nel 2017 ottiene la targa “Un Certain Regard” a Musicultura e arriva alle finali nel concorso 1MNEXT, per suonare sul palco del Concertone del Primo Maggio.
Nel 2017 Creature selvagge si aggiudica la Targa Tenco per la migliore Opera Prima, scelto da una giuria di 200 critici musicali. In seguito alla vittoria, Lastanzadigreta porta Creature selvagge in tour in tutta Italia.
Nel 2019 il gruppo prende parte al CD collettivo dedicato a Gianni Siviero Io credevo (Squilibri), interpretando la sua Dormi. Il disco si aggiudica la Targa Tenco per il miglior album a progetto.
Nel 2020, grazie al sostegno SIAE nell'ambito del Bando "Per Chi Crea", esce l'opera seconda Macchine Inutili.
Oggi Lastanzadigreta è un trio, costituito da Leonardo Laviano, Flavio Rubatto e Jacopo Tomatis.



lastanzadigreta è autore dei seguenti brani

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Autori/compositori: lastanzadigreta | Durata: 03:35

Riparare, ricucire, ricomporre – per salvare e ricordare. «Il giorno dopo della guerra», in una Torino liberata dai partigiani che da piazza Statuto percorrono via Garibaldi verso il centro della città proprio questo si tratta di fare, non appena finita la festa. Di rimettere insieme, con cura e dedizione, i pezzi: delle bambole e dei giocattoli rotti come delle vite, dei ricordi come della verità storica. «Riparare bambole» è un breve viaggio visionario in 4 minuti, con l’auspicio che dai frammenti della violenza passata si salvi la memoria del bene che è stato fatto.

I tre frammenti utilizzati sono “de profundo” (Gm), “domine” (Gm) e “corno” (Am).
La voce di Ada Gobetti è tratta dall’lp «Arrendersi o perire», I Dischi del Sole 1965.

Software utilizzato: Garage Band - Logic Audio | Strumenti musicali e apparecchiature utilizzate: Campionatori, Harmonium, Dobro, Synth, Voci